Abbiamo più volte parlato di segnale HDMI e come una serie di accessori permettano di distribuire, all’interno di uno stesso ambiente, il segnale audio e video su più display. Ma nella pratica come va gestita la distribuzione? Bisogna tenere a mente alcuni passaggi e lavorare pensando non solo alle esigenze presenti, ma anche a quelle che potrebbero presentarsi, visto e considerato che la tecnologia è in continua evoluzione.
Quello che serve sicuramente è uno splitter o uno switch, che a seconda dei casi (destinazione domestiche o commerciali) gestiscano il segnale HDMI in entrata e lo indirizzino ad uno o più monitor oppure che facciano arrivare più segnali ad un unico display.
Nel primo caso l’esempio è quello di un decoder che deve interfacciarsi con più monitor presenti in casa, nel secondo caso potrebbe essere un impianto di video sorveglianza che deve inviare il segnale di più telecamere ad un unico monitor
Bisogna quindi acquistare degli splitter che abbiano il numero giusto di uscite per gestire il numero di display o fonti presenti nell’ambiente nel quale deve essere fatta l’installazione. I modelli disponibili in commercio sono dotati di 2 uscite, 4 oppure 8, e la differenza, oltre che appunto nel numero di uscite, sta anche nel fatto che possano gestire un maggior numero di display senza che il segnale, audio e video, si degradi. Gli splitter, infatti, sono in grado di fare uscire il segnale, ed indirizzarlo verso il dispositivo di destinazione, senza che la qualità audio e video si abbassi.
Gli splitter moderni, inoltre, lavorano anche sulla qualità del segnale adattandolo al display di destinazione, mettendo in pratica il downscaling, una tecnologia che consiste nel trasformare il segnale in maniera tale che possa essere distribuito anche su un monitor non di ultimissima generazione (da 4k a 1080p).
Parlando invece di switch questi instradano più segnali di ingresso, verso un’unica uscita, grazie ad un selettore che può essere manuale o automatico. Anche in questo caso, per gestire più segnali sono dotati di più ingressi (da 2 fino a 16) e grazie ad un telecomando o, a seconda dei modelli, ad alcuni tasti presenti sullo stesso switch vengono gestiti i segnali in arrivo.
Sia nel caso di splitter che nel caso di switch c’è da tenere in considerazione una cosa: la distanza che deve percorrere il segnale attraverso un cavo. Più aumenta più crescono le difficoltà per trasportare un segnale di qualità, per questo anche la scelta del cavo giusto diventa fondamentale.